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Ferrara è un caso a parte nella storia urbana delle città antiche, Non sempre gli studiosi, anche eminenti, che si sono occupati delle sue vicende, hanno avuto l’acutezza di capire a quali novità rivoluzionarie si trovavano davanti quando parlavano delle addizioni che hanno nel tempo strutturato la Ferrara medioevale e soprattutto quando descrivevano l’Addizione Erculea come ‘fatto di rilievo’ della città rinascimentale.​

Il suo crescere per ‘addizioni’, per esempio, come abbiamo detto, cioè per porzioni di territorio con una struttura urbana già programmata (un asse viario, una emergenza monumentale che ne costituisce il fulcro e infine l’organizzazione del suo collegamento con il resto della città) è già un fatto nuovo e pressoché unico nel medioevo italiano: certamente il più antico metodo di urbanizzazione organica. Ciò conferisce un’unità vissuta a delle porzioni di città che si compongono poi in veri e propri sistemi, dove i fatti artistici emergenti sono fra loro organizzati e relazionati in base ai rispettivi contesti.​

Tenendo presente proprio questa specificità, Carlo Bassi, architetto e storico, ci aiuta con le sue guide a cogliere, percorrendo le sue vie e ammirando i suoi monumenti, la grande rilevanza di Ferrara, ancora in possesso di un’identità compatta, nella storia delle città italiane.

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